Noi esseri umani possiamo essere paragonati ad una villetta a tre piani, in cui vivono sensazioni, emozioni e pensieri.
- Il piano terra è abitato dalle sensazioni: si affaccia direttamente sul mondo, è il primo ad essere costruito e l'ultimo a cadere.
- Il primo piano è abitato dalle emozioni: collegato direttamente al piano terra e alla mansarda, qui si racchiudono intimità, discorsi privati e personali.
- La mansarda è abitata dai pensieri: è il piano più alto, il più lontano da raggiungere, con una prospettiva più filtrata del mondo.
Come sono i piani di una casa, così è il processo che va dal corpo al pensiero: prima riceviamo le informazioni dall'esterno e diamo una risposta corporea immediata. Quella risposta si tramuta in una risposta emotiva; tutto questo arriva al cervello, che ragiona sull'informazione esterna ed esprime il suo pensiero, anche sotto forma di un comportamento pianificato.
Se si decide di mettere una porta chiusa tra mansarda e il resto della casa possono accadere due cose:
1 non si diventa capaci di elaborare i messaggi che arrivano dall'esterno, venendo travolti dalle emozioni.
2 si diventa estremamente cerebrali e non si dà modo alle emozioni di esprimersi.
Il problema è che comunque le emozioni devono potersi esprimere e il corpo ha delle sue risposte immediate che non possono essere totalmente controllate. Nascono così tutte quelle sintomatologie fisiche, talvolta inspiegabili, che non sono altro che un'emozione che cerca di trovare il suo senso e significato. Perciò si iniziano ad avere problemi gastrointestinali, posture scorrette, disturbi del sonno, cefalee.
L'ideale, quindi, sarebbe installare un ascensore nella propria villetta, in modo da rendere più fluido e meno faticoso il passaggio delle informazioni, ma sicuramente si può iniziare con il lasciare tutte le porte aperte e concedersi la possibilità di far dialogare ogni abitante della nostra casa, per elaborare (dare senso e significato) alle informazioni che arrivano dall’esterno del nostro corpo.
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